La “Cipolla Rossa di Cavasso Nuovo” è un ortaggio la cui coltivazione si perde nella memoria dei tempi e fino agli anni ‘60 è stata una preziosa risorsa per molte famiglie.
I più anziani la conoscono anche come la “Cipolla Rossa dei Maraldi”, in quanto la sua maggior produzione storica avveniva proprio in questa zona alta del territorio comunale.
Un tempo le donne del paese si tramandavano di madre in figlia le sementi e si occupavano di tutte le fasi della produzione dell’ortaggio, della preparazione delle famose trecce (dette in
friulano “riesti”) e della loro successiva vendita che avveniva in molti paesi del Friuli Venezia Giulia.
Con la scomparsa della civiltà contadina, l’industrializzazione, il terremoto del 1976, l’avvento del consumismo di massa, la produzione della Cipolla Rossa di Cavasso Nuovo venne a ridursi
drasticamente e si limitò ad una produzione per il solo fabbisogno famigliare, perdendo così la notorietà di un tempo.
Oggi però, in un epoca in cui la produzione spinta e l’omologazione dei prodotti agro-alimentari ha preso il sopravvento nella nostra società, sempre più persone tendono a ricercare vecchie
tradizioni, riscoprire antichi sapori, gustare prodotti particolari e genuini.
La “Cipolla Rossa di Cavasso Nuovo” o “dei Maraldi”, rientra a pieno titolo nel novero di questi frutti della terra, poichè le sue qualità organolettiche, la sua consistenza e conservazione, il
suo risaltante sapore dolce e delicato la rende inconfondibile tra le molte varietà esistenti.
Questo ortaggio è quindi un prodotto caratteristico, coltivabile solo su certi terreni e con peculiari condizioni climatiche, che l’ambinte del nostro magnifico territorio pedemontano offre.